Servono fatti dall’Assessore Coletto sull’Ospedale di Spoleto

Servono fatti dall’Assessore Coletto sull’Ospedale di Spoleto

Pubblicità
Pubblicità

Ascoltiamo le (continue) promesse dell’Assessore Coletto da Ottobre 2020. Prima riapertura entro gennaio – promessa mancata. Poi Guido Bertolaso che è venuto a promettere mari e monti; mai più visto, anzi letteralmente svanito dalla regione Umbria. E ancora, piena riapertura entro maggio – promessa mancata. Infine, nella conferenza stampa presentata di qualche settimana fa, ripristino di tutti i servizi del San Matteo degli Infermi – promessa mancata. Oggi siamo ancora alle prese con la mancanza di personale, il mancato rientro di alcuni reparti (primi fra tutti Punto Nascite e Pediatria) e con liste d’attesa interminabili e mai smaltite. 

Cosa dire poi degli investimenti annunciati? Sono per la maggior parte in realtà investimenti che erano previsti prima del Covid, addirittura della passata legislatura, (dunque non possono essere spacciati per “nuovi investimenti”) ed è la cifra più piccola che la Regione ha destinato ad un ospedale in Umbria per il post-pandemia, appena 18 milioni, e che in parte sono investimenti con fondi provenienti da associazioni spoletine, spesi non per il personale, per ammodernare reparti o portare nuovi macchinari, ma per la maggior parte per adeguamenti anti incendio e anti sismici, atti dovuti, importanti certo per la sicurezza, ma che non portano alcun valore aggiunto al nostro Ospedale; spiccioli, in confronto ai 60 milioni che andranno all’Ospedale di Assisi o agli 84 milioni per quello di Narni-Amelia.

Per non parlare del fatto che, dai dati esposti nelle due audizioni in Regione circa il presunto buco sulla sanità umbra, è emerso che non si tratta di un buco nel bilancio della Regione Umbria, ma di risorse prelevate dai bilanci delle strutture sanitarie, ove erano accantonate: solo all’Ospedale di Spoleto vi è un ammanco di circa 12,4 milioni di euro che la Regione avrebbe prelevato dal nostro Ospedale. Dunque gli investimenti della Regione, al netto di quanto avrebbe già “prelevato” verso il San Matteo, si ridurrebbero a circa 6 milioni di euro se non dovesse restituire i 12 milioni di euro nelle casse del nostro Ospedale.

Per tutti questi motivi non riusciamo ancora a fidarci delle promesse e dei numeri dell’Ass. Coletto. Auspichiamo che nessuno pensi di aspettare Settembre, in possibile piena campagna elettorale, per il rientro completo di tutti i reparti: vorrebbe dire giocare sulla salute dei cittadini per fare propaganda politica, mentre gli spoletini hanno bisogno oggi (e da mesi) del pieno ripristino dei servizi sanitari in città. 

Come DifendiAmo Spoleto auspichiamo che ad Ottobre la città abbia un Sindaco, unico rappresentante con cui l’Ass.Coletto deve confrontarsi – e doveva confrontarsi – fin da Ottobre 2020. Ricordiamo bene infatti, che la Regione, senza alcuna forma di dialogo con le parti sociali e alcun rispetto per le istituzioni locali ha chiuso in una notte il nostro ospedale. Questo affronto alla città, portato avanti con l’avallo di alcuni politici locali, gli spoletini non potranno dimenticarlo.

Noi continueremo non solo a vigilare, ma anche a protestare civilmente come abbiamo sempre fatto, informando i cittadini, continuando a coinvolgere anche la stampa nazionale, chiedendo che continuino ad interessarsi di questa triste vicenda che sta assumendo caratteri grotteschi.

DifendiAMO SPOLETO.

Lascia un commento